La prima sagra

Vabbuono o’ magna’
Va bbuono o’ canta’
E se vulite campa’
Alluccate pe’ sua maestà.


La frase fu riportata su un cartello quando, nel lontano 1979,  la Pro Loco locale organizzò la 1° “Sagra della Salsiccia”, considerata, per il periodo, un evento unico vista la sua particolarità. Si perchè oltre ad essere una manifestazione gastronomica era soprattutto una competizione; l’insaccato, preparato per l’occasione dai macellai locali, si trasformava in una vera gara culinaria dove l’eccellenza singola di ogni macellaio, (che andava dalla scelta delle carni alla preparazione) elevava il proprio prodotto il migliore di tutti. E così, tra lunghissimi tavoli imbanditi e carbonelle accese, le serate erano intrise di odori e sapori inconfondibili. L’anno seguente i macellai, sacrificando perfino il sonno, erano pronti per confezionare una salsiccia di quasi 400 metri. Così la  cronaca del tempo  racconta: “la cottura sarà effettuata  su una gigantesca graticola e, quindi, allungata per le strade del paese sospesa ad appositi attacchi, considerato anche il peso complessivo, sui 400 chilogrammi…”

 

Ma veniamo ai giorni nostri, nel 2014 con l’esattezza, quando ebbe inizio con la nostra associazione Sere d’estate con la Pro Loco”, una rassegna estiva  dedicata soprattutto a chi rimaneva in città; e così, con lo spettacolo della compagnia teatrale La Mansarda, “i giochi di un tempo” dedicati ai più piccoli, si intraprese questa bellissima avventura. Consolidata nel tempo la struttura organizzativa, già dal 2015 iniziò a  maturare l’idea di promuovere  la sagra della Salsiccia del Re” e  rispolverare, con una chiave di lettura moderna, ciò che si era fermato negli anni “80;  venne inserita così nella rassegna, quella  che ancora oggi promuoviamo con  tanta passione: La Sagra della Salsiccia del Re.

Sagra della salsiccia del Re


Perché sono le storie e le leggende che rendono interessanti luoghi e persone…

Ogni regione, città o paese ha un bagaglio di storie da raccontare dove realtà e fantasia si mescolano trasformando così il confine tra la storia e leggenda, in un fragilissimo muro. Tutto inizia, forse, da un racconto reale che tramandato oralmente da generazione in generazione, nei suoi vari passaggi si aggiunge sempre un nuovo dettaglio. Trasmettere tutto ciò significa molto per la nostra memoria; si celebrano fatti, luoghi o personaggi fondamentali per la storia di un popolo.

Ma veniamo ora alla nostra di leggenda, quella della “salsiccia del Re” una tradizione legata alla figura di sua maestà Ferdinando IV e alla preparazione dell”insaccato per eccellenza: La Salsiccia. La ricetta, contornata proprio da un alone di leggenda, mescola prodotti classici come finocchietto, sale, pepe, vino bianco ed ingredienti segreti come speciali erbe aromatiche. Si racconta quindi  che Ferdinando, il Re Lazzarone, abbia assaggiato il prelibato alimento durante una delle sue numerose incursioni presso il nostro paese, a Palazzo Stasio (viella della Lupa), dove si era ritirata a vivere donna Maria Luisa Micheroux, la sua educatrice. Il re, dopo aver mangiato un piccolo pezzo della nostra salsiccia, estasiato, continuò la cena dimenticando l’amante che l’aspettava nella sala accanto. A fine cena  pretese di consumare quella salsiccia ad ogni battuta di caccia e la ribattezzò “Salsiccia del RE” . Il curioso racconto, tramandato di padre in figlio, vero o meno, testimonia comunque l’attenzione del sovrano verso la salsiccia prodotta a Casapulla, tanto buona da suscitare la gelosia dei macellai dei comuni limitrofi. Oggi l’antica ricetta è utilizzata raramente e spesso subisce delle contaminazioni, ma a rispolverarla…ci abbiamo pensato noi.