Sagra della salsiccia del Re


Perché sono le storie e le leggende che rendono interessanti luoghi e persone…

Ogni regione, città o paese ha un bagaglio di storie da raccontare dove realtà e fantasia si mescolano trasformando così il confine tra la storia e leggenda, in un fragilissimo muro. Tutto inizia, forse, da un racconto reale che tramandato oralmente da generazione in generazione, nei suoi vari passaggi si aggiunge sempre un nuovo dettaglio. Trasmettere tutto ciò significa molto per la nostra memoria; si celebrano fatti, luoghi o personaggi fondamentali per la storia di un popolo.

Ma veniamo ora alla nostra di leggenda, quella della “salsiccia del Re” una tradizione legata alla figura di sua maestà Ferdinando IV e alla preparazione dell”insaccato per eccellenza: La Salsiccia. La ricetta, contornata proprio da un alone di leggenda, mescola prodotti classici come finocchietto, sale, pepe, vino bianco ed ingredienti segreti come speciali erbe aromatiche. Si racconta quindi  che Ferdinando, il Re Lazzarone, abbia assaggiato il prelibato alimento durante una delle sue numerose incursioni presso il nostro paese, a Palazzo Stasio (viella della Lupa), dove si era ritirata a vivere donna Maria Luisa Micheroux, la sua educatrice. Il re, dopo aver mangiato un piccolo pezzo della nostra salsiccia, estasiato, continuò la cena dimenticando l’amante che l’aspettava nella sala accanto. A fine cena  pretese di consumare quella salsiccia ad ogni battuta di caccia e la ribattezzò “Salsiccia del RE” . Il curioso racconto, tramandato di padre in figlio, vero o meno, testimonia comunque l’attenzione del sovrano verso la salsiccia prodotta a Casapulla, tanto buona da suscitare la gelosia dei macellai dei comuni limitrofi. Oggi l’antica ricetta è utilizzata raramente e spesso subisce delle contaminazioni, ma a rispolverarla…ci abbiamo pensato noi.

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