Ciò che la fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esistenzialmente.
Roland Barthes
Antonio amava la fotografia; era, per lui, la “memoria nel tempo” perchè i ricordi hanno un loro limite, iniziano a perdersi con lo scorrere degli anni. Così, da un semplice documento del ricordo, il contenitore di quella memoria si è arricchito sempre di più arrivando così a migliaia di immagini che ripercorrono un pezzo di storia del nostro paese, e regalano un patrimonio documentario ad un’intera comunità. Sfogliando quegli album con migliaia di volti, di palazzi e di strade, si ha la sensazione che siano più di un ricordo; escono da ogni immagine per ricostruire nella nostra mente il “prima e dopo” di quei luoghi, tracce tangibili di una Casapulla tramandata attraverso generazioni.
All’illustre testimone della storia locale, ad Antonio Orlando, va il nostro ricordo.
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