Ottobre 10, 2024
R. Trepiccione – Palazzo Marchesi Buonpane. XVII sec. Facciata principale.

Collocato in prossimità della piazza della chiesa dedicata al Santo  Patrono, Sant’Elpidio V., Il palazzo dei Marchesi Buonpane si fonde nel tessuto  dell’edilizia seicentesca del paese. Fonti storiche documentano l’esistenza del nucleo abitativo  intorno al XVII sec., dando l’attribuzione della  proprietà ai fratelli Mattia (1617-1690) e Tommaso Buonpane (1780-1837). La facciata settecentesca è costituita da regolari aperture contraddistinte, al piano nobile, da timpani regolari ed interrotti da una decorazione a roccaile. Dal portale principale si accede all’atrio con il classico  soffitto a botte  dove è raffigurato lo stemma di famiglia, sostenuto da due angeli con trombe e da due puttini alati, con la corona marchesale alla sommità. La corte interna di forma rettangolare e lastricata da blocchi di calcare,racchiude il nucleo interno del corpo di fabbrica. Al piano nobile si accede da una scala che divide sulla destra il piano settecentesco e sulla sinistra l’ala nuova. (Negli anni l’incuria e l’abbandono hanno danneggiato la volta della scala facendola franare su se stessa). L’articolata stratificazione succedutasi nel corso dei secoli rende difficile l’individuazione dell’edificio alle sue origini; una delle ipotesi è da ritenersi, probabilmente, nel piccolo cortile retrostante alla cappella racchiuso  a forma di U con una successiva trasformazione risalente ai primi del XVIII, fornita dalla costruzione del luogo di culto nel 1704. La cosruzione, costituita da un unica navata con soffitto a botte ricoperto da stucchi in gesso ed un pavimento in cotto recanti tracce di maioliche invetriate, fu dedicata a San Giuseppe per volere di Giulio Antonio Buonpane  per  destinarla a sepoltura della famiglia. L’altare del 1740, godeva  delle sante indulgenze ed  era abbellito da una splendida tela (purtroppo trafugata) raffigurante “il transito di San Giuseppe” dipinta dall’artista P. Malinconico.  Sulla porta un  coretto di ottima fattura con grata e balaustra in legno dorato, corrispondente alla galleria del palazzo,che permetteva alla famiglia Buonpane l’accesso diretto alla cappella per la partecipazione alle cerimonie sacre che vi si svolgevano. Attualmente il palazzo è identificato come bene di notevole interesse da parte del MIBACT.

 

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