Cappella del Monte dei Morti

Figlio di Giuseppe Giaquinto e Porzia del Giudice, Tommaso Giaquinto, allievo di Luca Giordano (Napoli, 18 ottobre 1634 – 12 gennaio 1705), nasce nel 1661(?) quasi certamente a Montoro Superiore (AV). Nel 1682 lascia con il padre il paese per recarsi a Napoli. Non si conoscono i motivi della sua partenza anche se con molta probabilità sia stata quella di avvicinarsi allo studio e alla tecnica del Giordano. Nel giugno del 1685 sposa Giovanna Fianelli da cui nacque la loro unica figlia Petronilla e nove anni più tardi viene accolto nella “Nobile Congregazione dei Signori Pittori sotto il titolo di S. Anna e S. Luca” di Napoli il che spinge a pensare che a quella data egli dovesse aver già raggiunto una discreta fama. A Casapulla lo troviamo nel 1701 quando, su commissione della Confraternita del Monte dei Morti realizza il ciclo di affreschi nella cappella del Monte dei Morti di Sant’Elpidio a Casapulla. Un pregevole ed elegante stile barocco, dove marmi, stucchi e pitture rivaleggiano in bellezza artistica e stupenda armonia. Il Giaquinto, con inconsueta iconografìa tratta qui il tema della morte e della redenzione, con freschezza di accenti e una capacità narrativa ricca di inventiva, inserendo il soggetto dei Quattro continenti, che lo stesso Luca Giordano, sulla scorta di analoghi esempi francesi, aveva già trattato nel 1687-88. L’artista muore “con una dissenteria in età ancor fresca” il 21 febbraio 1717 ed il suo corpo  seppellito a Napoli nel Gesù Nuovo.

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