La famiglia Iannotta, pittori casapullesi

Quella degli Iannotta è stata una famiglia casapullese di pittori e decoratori, che operarono tra Ottocento e Novecento. I loro lavori andarono ad abbellire case private, ambienti pubblici, chiese e cappelle; proprio negli ambienti sacri trovarono la massima espressione artistica.

Il capostipite “artistico” è stato Pascale Antonio, nato a Casapulla nel 1838 da Michele, fuochista, e Maria Giuditta Falcone; morì nel paese natale nel 1901. Formatosi a Caserta, si iscrisse all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove si specializzò nell’esecuzione di soggetti religiosi. Nel 1866 esordì alla Promotrice di Napoli con l’opera “Buoso da Duero”, acquistata dalla famiglia reale per la Pinacoteca di Capodimonte e della quale parlò anche Il Mattino.Della sua vasta produzione si ricordano il ritratto di Re Umberto, posto nella Pinacoteca di S.M.C.V. e il ritratto di Monsignor Francesco d’Albore, conservato a Roma e di cui una copia fotografica è affissa nella sala consiliare del Comune di Casapulla. Operò in molte chiese della Lucania e della Calabria, oltre a quella di S. Agata dei Goti, di Brezza e Musicile. Alcune opere sono custodite nel Palazzo Reale di Caserta. Il Comune di Casapulla gli ha reso omaggio intitolandogli una strada, dove oggi è situata la sede del bocciodromo comunale.

Le orme di Pascale furono seguite dai tre figli avuta da Elisa Germanico, i quali ricevettero da lui la prima formazione artistica:

Michele Antonio Enrico. Divenne discepolo di Gioacchino Toma all’Istituto delle Belle Arti di Napoli e partecipò con successo a numerose esposizioni, tra cui si ricordano l’Internazionale di Roma del 1903 e la Salvador Rosa di Napoli del 1904. Ottenne ottimi risultati nelle opere di ritrattistica, tra le quali si ricordano l’autoritratto del 1916 e i due ritratti di Monsignor Michele Natale e del prof. Giacomo Stroffolini;

Francesco Salvatore Saverio . Rivelò ottimi doti di ritrattista, di cui si ha un’ampia riproduzione sia su compensale che su tela, e riuscì ad esprimersi con le tecniche più varie. Ebbe un importante riconoscimento alla Campionaria Internazionale di Palermo del 1909 e l’ammirazione di Mussolini  per l’opera “Italo Balbo”  presentata alle Annuali di Caserta, alle quali il pittore partecipò dal 1925 al 1940. Egli è stato il pittore della famiglia, che ha lasciato più tracce a Casapulla, più precisamente nella chiesa parrocchiale e nel cimitero. Suo è il portale della fabbrica di torrone Maddaluna. Testimonianze di suoi affreschi si hanno anche in varie chiese locali.

Elpidio Antonio. Dimostrò buone doti di ritrattista e la capacità di esprimersi con tecniche diverse. Egli fu tra quelli che decisero di tentare fortuna negli Stati Uniti, dove approdò nel 1907. Fu l’unico della famiglia che non frequentò l’Istituto d’Arte, per le precarie condizioni economiche. Tuttavia non abbandonò mai l’arte, alla quale si dedicò per tutta la vita.

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